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UNA NUOVA LEGGE QUADRO SULLA PESCA IN ACQUE INTERNE

Oggi al Convegno organizzato dalla FIPSAS al Carpitaly di Gonzaga si è parlato della Proposta di Legge Quadro "PER L’ESERCIZIO DELLA PESCA DELLA FAUNA ITTICA E PER LA PROTEZIONE E LA CONSERVAZIONE DELLA FAUNA DELLE ACQUE INTERNE IN TUTTE LE ACQUE INTERNE PUBBLICHE DEL TERRITORIO NAZIONALE" presentata dal Vice Presidente della Commissione Ambiente del Senato, Sen. Massimo Caleo, nella scorsa legislatura. La FIPSAS ha lavorato intensamente per la stesura di questa proposta, avendo anche negli ultimi anni studiato a fondo il problema.

Il Consigliere Alberto Gentile ha esposto nel dettaglio la legge che vorrebbe che la fauna ittica venisse dichiarata patrimonio indisponibile dello Stato al pari della fauna venatoria, ciò permetterebbe alle forze dell’ordine di agire in maniera incisiva sulla pratica del bracconaggio. Le licenze verrebbero classificate in 3 categorie: licenze di mestiere, licenze sportive per i cittadini italiani e licenze sportive per i cittadini stranieri. Sarebbe prevista l’istituzione dei Comitati Tecnici Nazionale e Regionali, il cui parere, nell’ambito delle rispettive competenze, sarebbe obbligatorio e non vincolante per gli atti legislativi mentre sarebbe tale per gli atti amministrativi. Sarebbe previsto che tutte le richieste di concessioni di derivazione idrica venissero sottoposte al parere dei comitati tecnici che potrebbero imporre al proponente l’esecuzione di opere a garanzia dei normali spostamenti della fauna ittica lungo le aste fluviali, piuttosto che il trasferimento della fauna ittica in caso di lavori di manutenzione o svaso dei corpi idrici. Inoltre, verrebbe indicato un valore preciso di portata minima dei flussi idrici, che in caso di realizzazione di sbarramenti artificiali, dovrebbe consentire la sopravvivenza della comunità ittica. Verrebbe istituito l’albo delle Associazioni di pesca a cui sarebbe consentito collaborare con gli enti pubblici per la sorveglianza ittica, le opere ittiogeniche ed il contrasto ad ogni fenomeno di inquinamento. Inoltre, esse potrebbero concorrere alla gestione delle acque pubbliche ed all’organizzazione dei corsi di formazione abilitanti all’attività di guardia ittica volontaria. Le acque verrebbero classificate in 4 tipologie: pregiate, ciprinicole, acque in cui è consentita anche la pesca professionale e le acque alterate. In particolare, per contrastare gli impatti negativi che la pesca professionale esercita nei confronti della fauna ittica, tale pratica, sarebbe consentita esclusivamente nei tratti terminali dei fiumi, nelle lagune e in alcuni laghi. Con la stessa pdl si presenterebbe la modifica del DPR n.120 del 12 marzo 2003 al fine di consentire l’immissione di fauna ittica anche alloctona di cui è accertata l’assenza di impatti negativi nei confronti delle altre specie. Altro punto fondamentale della legge sarebbe l’istituzione della figura di guida professionale di pesca e l’istituzione dell’Osservatorio Nazionale sul bracconaggio, ancora l’inasprimento delle sanzioni sugli illeciti penali e amministrativi ed in particolare con la nuova legge sarebbe sempre applicata la confisca dei mezzi e degli attrezzi vietati.

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Al Convegno sono intervenuti l’On. Marco Carra del PD, l’Ass. della Lega della Regione Emilia Romagna Alan Fabbri, e l’On. M5S Vittorio Ferraresi, che negli ultimi anni hanno seguito da vicino il problema, a dimostrazione dell’impegno trasversale della politica sull’argomento. Roberto Malagoni, Agente Ittico Venatorio di Mantova ha portato la sua testimonianza sui sempre più numerosi interventi antibracconaggio effettuati nella sua provincia.

Il Presidente FIPSAS Ugo Claudio Matteoli ha sottolineato l’importanza di una legge necessaria per tutti: per i pescatori sportivi e ricreativi italiani, per gli ambientalisti, per tutti coloro che vogliono vivere nella legalità e che sono scoraggiati da un sistema legislativo italiano che incoraggia l’impunità, per coloro che lavorano onestamente nel settore della pesca alimentare che vedono i mercati di settore contaminati da prodotti e modalità di commercializzazione non rispondenti a quanto previsto dal sistema sanitario. Matteoli ha poi evidenziato la necessità che finanziamenti dello Stato sempre più sostanziosi confluiscano a sostegno delle forze dell’ordine e della vigilanza locale nella lotta al bracconaggio.

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Il Direttore FIOPS Francesco Ruscelli, moderatore dell’evento, ha manifestato nelle sue conclusioni la sua soddisfazione per il risultato ottenuto in questo ultimo anno in collaborazione con la Federazione e con le altre parti in causa nel settore.

Tutti gli intervenuti hanno dimostrato apprezzamenti nei confronti della nuova legge quadro sulla pesca in acque interne, Matteoli ha ribadito anche la possibilità di una revisione al fine di ripresentare il disegno definitivo nella nuova legislatura e di portare a compimento un lavoro ed uno strumento atteso dagli italiani ormai da troppi anni.

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