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CARPE E SILURI DAI FIUMI ALESSANDRINI AL MERCATO ITTICO ROMENO

I resti di pesci eviscerati sul greto della Bormida sono ancora evidenti, essiccati al sole di un paio di giorni fa. 
Sono le tracce di pesca di frodo, trovate dai Carabinieri Forestali che in questi giorni stanno setacciando le sponde del fiume in più punti, dove sono erano già stati segnalate attività di prelievo non autorizzato. 

Traffico internazionale di pesce. Il pesce pescato, in grandi quantità, viene gran parte portato in patria (Romania) e rivenduto al mercato. Un pesce 'ripulito' e commercializzato senza tanti controlli. Si cercano soprattutto carpe, pregiatissime per loro, ma se nella rete ci finisce anche qualche Siluro, poco male, fa peso anche quello. Il pescato viene sviscerato sul posto e caricato subito su furgoni refrigerati.

Reti da parte a parte. Già, perché il metodo degli abusivi è di quello intensivo e finalizzato a tirar su il maggior numero di pesci. Come fanno: tirano le reti da riva a riva, intrappolando tutto quello che passa. Spesso ci finiscono anche i pesci siluro, specie non certo di qualità. Ma per i pescatori romeni fa lo stesso. A volte per far prima utilizzano le scosse elettriche, vietatissime, “Ma qui non abbiamo per ora avuto indizi in quel senso”, hanno commentato i Baschi Verdi.

I controlli si sono sviluppati principalmente a Pietra Marazzi, Montecastello e Castelceriolo, luoghi dove già in passato erano state segnalate presenze sospette. I controlli sono stati coadiuvati dalla Polizia Provinciale e dalle Guardie Volontarie Fipsas di Alessandria, con il supporto dei Vigili del Fuoco dotati di mezzo anfibio. 

Sono state controllate due persone e alcuni veicoli con targa romena. 

I controlli per scoraggiare la pesca abusiva continueranno soprattutto nei prossimi mesi di bella stagione quando il pesce è più numeroso.

(Fonte: www.alessandrianews.it)

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