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BRACCONAGGIO ITTICO: GLI INTERVENTI CON L'ART. 40 DELLA L.154/2016 SONO IN AUMENTO

La Legge 28 luglio 2016, n. 154, che contiene le sanzioni in materia di pesca illegale (artt. 39 e 40), sta iniziando a produrre gli effetti sul territorio che da sempre abbiamo auspicato. In particolare, l'articolo 40, rivolto a contrastare il bracconaggio ittico nelle acque interne, viene oramai applicato in tutti gli interventi che i Carabinieri della Forestale e/o altre Forze dell'Ordine effettuano, in base alle tante segnalazioni di semplici pescatori o, soprattutto, da parte delle guardie volontarie ittiche.


E' scontato che il supporto dei gruppi di volontari e delle GG.VV. ittiche per sollecitare gli interventi risulta ancora fondamentale. Però, possiamo ben dire che anche gli interventi da parte degli organi preposti sono facilitati e più incisivi con l'introduzione delle norme della L. 154/2016.


Il caso più recente che è stato segnalato si è verificato nelle acque della Diga di Montedoglio, in Valtiberina, fra i confini comunali di Sansepolcro e Pieve Santo Stefano in provincia di Arezzo. La segnalazione (verso le 3:00 del mattino) effettuata da guardie volontarie e pescatori ricreativi del posto ha interessato le sponde dalla parte di competenza dei Comuni di San Sepolcro e Pieve Santo Stefano dove sono stati ritrovati nei pressi della sponda più di 8 quintali di pesce (lucci e carpe in maggior numero) ancora intrappolati nelle reti da pesca.


Contestualmente è stato individuato in piena attività un gruppo di persone (per favore non chiamiamoli pescatori, faremmo un torto ai professionali e a noi sportivi), di cui alcuni provvisti di autorizzazione alla pesca professionale in acque interne, che, con attrezzi vietati e non in regola con le normative di riferimento, mezzi di trasporto non idonei (tutto in fase di accertamento), si trovavano nei pressi.


Gli stessi sono stati oggetto di identificazione e di contestazione di sanzioni amministrative relative alle leggi sulla pesca e altri reati. L'art. 40 è stato applicato a tutti gli effetti e con il massimo rigore. L'accertamento è in corso. Sapremo presto le sanzioni applicate e i reati contestati per ciascuna delle persone identificate.



La FIPSAS si attiverà affinché, quanto prima, opportuna comunicazione di questa ennesima iniziativa di contrasto arrivi anche alle altre Istituzioni nazionali e quelle competenti sul territorio (Regione e Provincia), affinché possano intervenire anche legislativamente, prevedendo strumenti e controlli più efficaci per arginare una piaga che sta ampliandosi sempre di più, con pesanti effetti sull’economia e sulla tutela ambientale del nostro Paese.

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