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ALESSIA SIMONI

Con la conquista di uno uno storico podio, che all’Italia mancava da ben 29 anni, in una specialità tutta particolare, come l’orientamento subacqueo, Alessia Simoni classe 1998, giovane studentessa genovese e atleta in forze presso la U.S.S. Dario Gonzatti, è stata incoronata come l’atleta dell’anno 2016, per il settore del nuoto pinnato. Premiata a dicembre, a Lignano Sabbia d’oro, in occasione del 10° anniversario della Christmas Cup, Alessia ha ricevuto il prestigioso riconoscimento, grazie all’argento ottenuto agli Europei di Berlino del 2016.

Alessia studia all’ultimo anno di liceo artistico e nuota dall’età di 12 anni. Con la monopinna è stato amore a prima vista: “Ho sempre avuto un grande amore per l’acqua che, unito al fascino per la monopinna, mi hanno portata a nuotare per la prima volta, per una società sportiva. La giusta tecnica” spiega“è arrivata con il tempo e tanto lavoro in vasca”. Allenata nell’orientamento subacqueo da Giuliano Campanile e nel pinnato, da Massimiliano Mosca e Massimo Verdoya, Alessia ha per il pinnato, una vera e propria passione: “Il nuoto pinnato è un amore con cui convivo da otto anni. La sensazione di libertà che provo quando nuoto con la monopinna è assolutamente ineguagliabile” La sua vera e grande passione però, è l’orientamento subacqueo: “Trovo che sia una specialità decisamente affascinante tanto quanto il nuoto pinnato” spiegal’atleta genovese “Purtroppo però in Italia, forse perché poco conosciuta, è ancora troppo sottovalutata. L’aspetto che amo di più dell’orientamento, è la possibilità di affrontare le competizioni con una certa serenità: rispetto al pinnato è meno competitivo, ma tuttavia è fondamentale la conoscenza delle tecniche natatorie che arrivano proprio dal pinnato”

Alessia nuota con i colori della Dario Gonzatti presso le piscine di Albaro. Si allena regolarmente, assieme ai suoi compagni di squadra, dalle cinque alle sei volte a settimana: “Penso che per ogni atleta la propria squadra abbia una rilevanza fondamentale.Tutti i componenti, attraverso le loro caratteristiche personali, la rendono unica e speciale.Negli anni si sono instaurati legami molto forti e duraturi, derivati dai sacrifici e dalle passioni comuni. Le figure dei nostri tre allenatori oltretutto, sono trainanti sia nello sport che nella vita di tutti i giorni, assumendo molto spesso, un ruolo di guida”.

Il ricordo legato alla gara più bella, risale al 2014: “Eravamo a Ravenna in occasione del Campionato Italiano di fondo. Erano i miei primi italiani per quella specialità e per la prima volta provavo una 6km. Ricordo perfettamente che al terzo chilometro mi sentii male. Il mio pensierofu quello di ritirarmi dalla competizione ma non lo feci, perché quando mi fermai e alzai la testa per cercare di capire dove fosse la riva, sentii la voce del mio allenatore che mi urlava di continuare a gareggiare. E così andai avanti.Ancora oggi non so se ho proseguito la gara per paura o perchéla sua voce mi spronò e mi diede la forza di continuare. Terminai la gara al secondo posto: per la prima volta portavo a casa una medaglia individuale ad un Campionato Italiano”.

Sicura e determinata Alessia coltiva, fuori dall’acqua, le sue passioni artistiche. Sogna per il futuro, di continuare a crescere agonisticamente, superando i propri limiti, ma soprattutto sogna per il suo sport: “Ho un grande desiderio: mi piacerebbe che il nuoto pinnato venisse considerato uno sport a livello degli altri e che gli venisse riconosciuta la meritata dignità, ma soprattutto vorrei diventasse disciplina olimpica”.

In bocca al lupo per tutto alessia!



Lavinia d’Ardia di Cursi



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