Ieri, a Parma, presso la Sala Aurea della Camera di Commercio, si è tenuta la presentazione pubblica della Direttiva Derivazioni sulla “Valutazione del rischio ambientale connesso alle derivazioni idriche in relazione agli obiettivi di qualità ambientale definiti dal Piano di gestione del Distretto idrografico Padano”. Sono intervenuti per la Federazione i consiglieri Lorenzo Ziboni e Massimo Rossi.
Di seguito il resoconto di Lorenzo Ziboni su quanto discusso dall’assemblea.
L’apertura dei lavori è stata affidata a Meuccio Berselli, Segretario dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po, Alessio Picarelli della Segreteria Tecnica dell’Autorità Distrettuale ha presentato la Direttiva sulle Derivazioni, l’applicazione della stessa è stata presentata da Paolo Mancin della Regione Piemonte, Carlo Enrico Cassani della Regione Lombardia, Rosanna Bissoli della Regione Emilia Romagna. Donatella Ferri dell’ARPAE Emilia Romagna ha spiegato l’applicazione della Direttiva Derivazioni e il punto di vista degli Enti istruttori. Prima di passare al dibattito con gli intervenuti ha preso la parola Elio Carlo che ha riferito l’opinione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Numerosi sono stati gli interventi da parte di tutti gli interessati al Distretto idrografico Padano.
Tartaglia di ENEL Idroelettrico ha riferito l’importanza di coinvolgere tutti i fruitori del distretto (idroelettrico, irriguo ecc.) al tavolo delle trattative. Buizza, incaricato alla gestione e regolazione del lago d’Iseo e del fiume Oglio sub lacuale, ha proposto di diminuire, in quest’ultimo fiume, il rilascio del deflusso minimo vitale al 5% delle portata (attualmente è il 10%), considerandolo un tratto non completamente naturale ma derivato dal lago d’Iseo.
Sangiorgi, rappresentante per le concessioni irrigue, ha sottolineato l’importanza di monitorare il prelievo e gli scarichi.
Mantovani, del Delta del Po ha riferito che se le portate del fiume diminuiscono per un prelievo non consono a monte (nel 2017 sono diminuite di del 50%), oltre al mancato esercizio di irrigazione si ha il problema che l’acqua salmastra penetra per diversi chilometri all’interno del fiume portando grossi problemi all’ambiente naturale.
Andrea Zanchi ha proposto di riesaminare la Direttiva entro il 20 novembre per parlare dei problemi non risolti negli ultimi incontri. Ad esempio non si è parlato dei rinnovi delle concessioni, dei prelievi non autorizzati, dell’importanza di istituire un osservatorio, della necessità di avere dei dati certi e di sottoporli a confronto.
Farasino di Federidroelettrica ha chiesto chiarezza sul rinnovo di vecchie e nuove concessioni.
Piorre ha parlato per Lega Ambiente e WWF ed ha rimarcato l’importanza della tutela ambientale quale obiettivo prioritario, pertanto ha assicurato la presenza in tutti i tavoli di trattative.
Festa della Provincia di Brescia ha sollecitato delle direttive chiare per poter lavorare.
Picarelli ha rinviato la discussione a nuovi incontri da fissarsi a breve con tutte le parti per decidere i dettagli e come procedere nell’utilizzo della direttiva.
L’Ing. Carlo del Ministero dell’ambiente ha manifestato soddisfazione per l’impegno di tutti i portatori di interesse a livello nazionale.