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ALESSIA ZECCHINI, LA REGINA DEGLI ABISSI: «IL CALCIO NON È AL DI SOPRA DI TUTTO»

Campionessa romana di apnea, 16 titoli mondiali in varie specialità, nel 2019 ai Caraibi è scesa a -113 metri di profondità in apnea. «Ripartire è da stupidi, stop necessario anche se duro da sopportare. Totti il mio mito»

Sedici titoli mondiali in varie specialità, tra mare e piscina, e ventisette record del mondo. Se fosse un calciatore sarebbe Messi («meglio Totti, il mio mito»), o Cristiano Ronaldo. Alessia Zecchini, 28 anni da compiere a giugno, romana (e romanista), è per tutti “la regina degli abissi”: la scorsa estate, ai Caraibi, è scesa alla profondità di -113 metri in apnea, in assetto costante. Lei è abituata a scendere sotto il livello del mare, come sta vivendo la «reclusione» sulla terra ferma?

«È abbastanza difficile. Quando ho saputo che avrebbero cancellato le gare è stata dura. Ora lo è un po’ meno, mi alleno molto in giardino, corro, ma l’acqua mi manca tanto. Dobbiamo fare quello che è meglio per la nostra salute: con la Fipsas abbiamo avviato una raccolta fondi per aiutare la Protezione Civile e le persone in difficoltà».

Tutto lo sport si è fermato, solo il calcio vuole ripartire: Sarebbe giusto?

«Sarebbe stupido, il calcio pensa di essere al di sopra di tutto, anche delle malattie. E invece è lo sport che ha avuto il maggior numero di contagiati. Non è necessario ripartire, è meglio puntare sulla salute della popolazione. Se pensiamo che anche le Olimpiadi sono state posticipate, non vedo come il calcio possa pensare di ripartire. Meglio un anno di stop, anche se per un atleta è dura da accettare».

La sua stagione come cambia?

«I Mondiali che avremmo dovuto fare l’ottobre prossimo in Turchia non sono stati ancora ufficialmente cancellati, ma non credo che si disputeranno: i programmi del 2020 saranno posticipati al 2021. Il mio obiettivo sono i 115 metri in assetto costante, con monopinna».

E il suo sogno?

«Facile, i Giochi olimpici. L’apnea entrerà a far parte del programma olimpico a Los Angeles, nel 2028. Avrò 36 anni, a quell’età Totti ancora andava fortissimo».

La sua passione romanista non è mai stata un mistero.

«In passato nelle gare utilizzavo una pinna giallorossa, ora è vecchia e la uso solo per gli allenamenti. Non ce la faccio a separarmene».

È stata a Trigoria?

«Qualche anno fa, ho incontrato Totti. Non avrei mai pensato che sarebbe stato mandato via. Così come non immaginavo che avremmo avuto un capitano non romano».

Oggi un tifoso della Roma in chi può identificarsi?

«Zaniolo, è un giocatore fortissimo. Nella sfortuna dell’infortunio è stato fortunato perché non ha perso la stagione. Spero che rimanga a lungo e diventi il cuore della squadra per il futuro».

Frequenta lo stadio?

«Ci vado spesso, non vedo l’ora di tornarci, ma quando tutto sarà finito e senza rischiare la salute».

Cosa pensa di Fonseca?

«Mi piace, fa giocare bene la squadra e ci sa fare con i giovani. Resiste bene alla pressione, Roma non è una piazza facile».

Fonte: https://roma.corriere.it/

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