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QUANDO LA BUROCRAZIA DIVENTA UNO STRUMENTO POLITICO

La legge prevede che, per immettere materiale ittico definito, non si sa dove, “autoctono”, si debba chiedere parere al MITE. La Regione Marche, dopo estenuanti colloqui con ISPRA (consulente di SNPA che, insieme alle ARPA, sono a loro volta consulenti del Ministero), ha presentato un progetto il 12 giugno 2022. Ad oggi, 27 luglio 2022, non abbiamo alcuna informazione dello stato d’avanzamento di quel progetto. Non sappiamo nemmeno se il progetto sia ancora quello originario. Non sappiamo nulla. Cosa potrebbe accadere? La stessa esperienza dello scorso anno, anche perché, almeno finora, ci sono moltissime analogie. Nel 2021, a seguito di una richiesta a febbraio, è arrivata una autorizzazione per immettere materiale ittico nei primi giorni di agosto, con scadenza 31 dicembre 2021. Abbiamo potuto attuare concretamente una sola immissione alla fine di novembre, grazie ancora a paletti burocratici. Poi tempo e scadenza ci hanno impedito di completare l’attività.

Caro MITE, cara ISPRA, cara SNPA, care ARPA e, probabilmente, care università di Perugia ed Ancona, senza trascurare AIIAD, con le quali avete fatto una legge per non dare spazio ad un atto di libertà come la pesca sportiva, se non volete dare l’autorizzazione ditelo chiaramente per una volta, siate onesti con voi stessi, ma soprattutto con i cittadini che da due mesi attendono semplicemente di poter andare a pescare in santa libertà e santa pace nelle Marche, Regione che ha voluto rispettare rigorosamente i vostri rigidi e ideologici dettami.

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