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GIUSEPPE BACCI CI HA LASCIATO

E’ deceduto nei giorni scorso Giuseppe Bacci, vincitore dell’edizione 1981 del Campionato Italiano Assoluto di Pesca in Apnea. Si riporta di seguito il contenuto integrale della lettera con la quale gli amici del Ci. Ca. Sub Garibaldi lo hanno voluto ricordare:

"A pochi giorni dalla scomparsa, gli amici e tutto il Ci. Ca. Sub Garibaldi vogliono ricordarlo per essere stato un grande campione, ma soprattutto un grande uomo e un grande amico. Alle doti di sportivo di livello nazionale ed internazionale, Giuseppe ha sempre saputo aggiungere quella linearità e limpidezza di comportamento che nascono in uomini di forte tensione morale che, nel suo caso, ha espresso in molteplici occasioni nella sua carriera agonistica e nei rapporti umani. Lo ricordiamo, ancora bambino, con il gemello Daniele, portati per mano dal babbo alle primissime esperienze di pesca subacquea sui bagni Fiume. La passione nel sangue ed una classe innata, lo hanno fatto primeggiare in competizioni nazionali ed internazionali, sia individuali che a squadre, anche con il gemello, conferendo alla nazionale italiana, alla città di Livorno ed al CICA SUB titoli e fama in stagioni tra le più brillanti che si ricordino. Poi, agli inizi degli anni ottanta, lo sventurato incidente che lo costrinse sulla sedia a rotelle. Ma ancor più in questa circostanza, ha saputo dimostrare a tutti cosa vuol dire la volontà di vivere e di lottare per farlo al meglio possibile. Non possiamo dimenticare la capacità di adattarsi a quella nuova e tragica situazione, ingegnandosi pur di non rinunciare alle proprie passioni, la progettualità proiettata nel futuro, che riusciva a realizzare sbaragliando lo scetticismo di coloro cui aveva esternato i propri progetti. La sorte ha però voluto, se pure in una situazione di estrema difficoltà, dargli un aiuto incalcolabile: la moglie Sandra, la compagna di vita che più di tutti ha saputo prevedere, interpretare ed esaudire le sue aspirazioni accompagnando la sua voglia di vivere con la calma e compostezza di coloro che non hanno alcun timore di affrontare le grandi difficoltà della vita. Non possiamo neanche dimenticare il costante supporto umano del gemello Daniele, in un rapporto di competizione sportiva e di continua e costante ironia reciproca, anche al di fuori delle gare, che sembrava ignorare la situazione contingente che vedeva uno dei due gravemente menomato. Tanti gli amici che hanno portato al “baccino” l’ultimo commosso saluto, a testimonianza di quanto affetto e calore lo abbiano sempre circondato. Giuseppe, sei stato un maestro di sport e un maestro di vita, l’amore e la passione che, dallo sport e dall’amicizia, hai trasmesso a tutti noi resteranno sempre nel nostro cuore".

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