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BLITZ NELLA NOTTE, IN MANETTE 4 BRACCONIERI INTERCETTATI SU UN GOMMONE CON 500 CHILI DI PESCE

Circa 500 chili di pesce. A tanto ammonta la quantità di animali che i carabinieri forestali hanno recuperato a seguito di un’operazione che ha portato all’arresto di quattro pescatori di frodo. Manette che sono scattate in località Valle Santa, ad Argenta, nella notte di giovedì, per i soggetti che sono stati colti sul fatto mentre erano intenti a raccogliere i pesci che avevano ucciso o stordito.

Dopo un’intensa attività preventiva, con avvistamenti e pedinamenti, i militari della Forestale di Portomaggiore e Ferrara e del Nucleo biodiversità di Casalborsetti (con il supporto delle Compagnie di Portomaggiore e Ferrara) tra mercoledì e giovedì sono dunque entrati in azione. Il tutto è stato possibile anche grazie all’ausilio dei volontari dell’associazione ‘Eurocarp Club’ di Comacchio e del comando della polizia locale di Ravenna.

Come detto, i pescatori di frodo sono stati individuati nella località di Valle Santa, all’interno delle acque di proprietà del Consorzio di Bonifica Renana: con un elettrostorditore, realizzato in maniera artigianale con cavi elettrici collegati ad una batteria, i quattro avevano da poco “pescato”, con l’ausilio di un gommone, numerosi esemplari di carpe, siluri, carassi e anguille per un totale di circa 500 chili di pesce. Come detto, stordito o già ucciso.

I bracconieri ittici si erano introdotti nell’area, già soggetta nel recente passato ad analoghe situazioni, distruggendo e rendendo inservibile parte della recinzione posta a protezione dell’azione. Poi i quattro, tutti di nazionalità rumena, sono stati sorpresi e, fermati dai militari appostati, non hanno potuto porre resistenza o trovare vie di fuga.

Dopo l’arresto, i militari hanno immediatamente ributtato in acqua i pesci ancora vivi (circa 300 chili). La parte restante – ovvero 200 chili – era invece già morta e non più idonea al consumo alimentare: per questo è stata sequestrata per poi essere destinata alla distruzione in impianto autorizzato. Una parte del pescato è stata, poi, inviata all’Istituto zooprofilattico per i necessari accertamenti di natura necroscopica. Gli stessi uomini delle forze dell’ordine hanno poi posto sotto sequestro tutto il materiale utilizzato per la pesca di frodo, il gommone e l’automezzo all’interno del quale era stipato il pesce.

Sentito il pubblico ministero, i quattro bracconieri, colti in flagranza di reato, sono stati arrestati in quanto accusati dei reati di bracconaggio ittico, furto aggravato, danneggiamento, maltrattamento e uccisione di animali. Il giudice, così, in relazione ai gravi indizi raccolti dagli inquirenti ha chiesto il processo per direttissima: venerdì pomeriggio si è svolta la prima udienza che si è conclusa con la convalida dell’arresto e la sottoposizione alla misura cautelare della presentazione quotidiana alla stazione dei carabinieri di Fusignano (Ravenna) per tutti gli imputati.

Fonte: ferraratoday.it

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