Questo decreto introduce alcuni significativi cambiamenti in merito ai limiti di utilizzo di questo tradizionale strumento per la pratica della pesca sportiva che meritano un approfondimento.
La pesca sportiva e ricreativa in Italia è un fenomeno di grande rilevanza sociale che riguarda circa due milioni e mezzo di appassionati che praticano questa attività nelle diverse forme consentite e nei limiti previsti dalla legge.
Tra le motivazioni poste a fondamento del decreto è indicato, tra le altre cose, che il provvedimento è adottato per contrastare la pesca illegale.
FIPSAS, in tutte le sedi istituzionali, agisce in rappresentanza e tutela degli interessi di una categoria di appassionati che praticano un’attività ricreativa saltuaria nel rispetto delle regole e che rifiutano ogni riferimento alla pesca illegale. Tra questi vi sono i pescatori ricreativi con il palangaro o palamito, strumento di antichissima tradizione già regolamentato dalla legge con limiti ovviamente ben diversi da quelli che caratterizzano l'uso professionale
Il fenomeno della pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata è un concetto trasversale che consiste nel mancato rispetto delle regole che disciplinano la pesca in mare e prescinde dalle categorie. La pesca illegale può essere contrastata solo con efficaci controlli e non con ulteriori restrizioni che avrebbero soltanto l’effetto di penalizzare chi già rispetta le regole.
FIPSAS ha inviato al Ministero alcune note tecniche di approfondimento e ha chiesto un incontro per considerare i contenuti del decreto e per una definizione della vicenda che sia rispettosa degli interessi coinvolti.