E’ stato presentato nella sala consiliare del Comune di San Pellegrino il progetto dedicato alla trota marmorata e alla sua salvaguardia a cura dell’associazione Pescatori di Bergamo convenzionata Fipsas, che vedrà protagonisti un gruppo di giovani del posto che hanno formato la società marmo River.
L’iniziativa si è svolta alla presenza dell’assessore regionale all’agricoltura Alessandro Beduschi, dei rappresentanti di Fipsas Nazionale tra cui i consiglieri Antonio Fusconi e Claudio Nolli, di Enel, delle forze ordine legate al mondo della pesca (Carabinieri Forestale e Polizia provinciale) e i rappresentanti della parte scientifica, la società Graia e le rappresentanti dell’università dell’Insubria. La prima parte si è sviluppata nella sala consiliare del Comune brembano, per poi concludersi nell’incubatoio ittico gestito dai giovani della società.
Il progetto, approvato da Regione Lombardia, vedrà impegnati per i prossimi due anni i giovani pescatori affiancati da ittiologi professionisti nella campagna di marcatura degli esemplari selvatici, che verranno selezionati mediante analisi del DNA, alla ricerca di riproduttori di alta qualità morfologica e genetica. Sede della realizzazione del progetto, presentato nei dettagli dal responsabili Fiorenzo Cavagnera, è proprio l’incubatoio ittico situato a San Pellegrino Terme. Una quarantina sono i ragazzi iscritti all’associazione, di cui una trentina dai 18 ai 27 anni.
I punti fondamentali sui quali si deve sviluppare questo progetto sono le campagne di marcatura con analisi del DNA dei riproduttori selvatici; la scelta degli esemplari da adibire alla riproduzione; un prelievo non invasivo dei gameti e successivo rilascio in natura dei riproduttori; l’incubazione delle uova; la stabulazione degli avannotti ed infine la liberazione in natura per ripopolamento e l’ accrescimento in vasca per la formazione di un nuovo nucleo selezionato di riproduttori. Le prime trotelle sono venute alla luce e per il primo anno si parla di 60mila uova presenti nell’incubatoio brembano. “E’ un bellissimo progetto - spiega l’assessore Alessandro Beduschi-, una collaborazione etica dei pescatori con le istituzioni, Enel e gli addetti ai lavori per ripopolare il Brembo con una specie cosi pregiata. in questo caso si mette al centro qualità, innovazione e ricerca, in collaborazione con l’ Università per rinvigorire la presenza di un pesce che ha fatto la storia di questo territorio. Bello investire nei giovani, la pesca ne attira tanti, ed è un valore aggiunto per Regione Lombardia: questi sono bioregolatori a tutti gli effetti, offrono il loro tempo di volontari verso un progetto ambientale che arricchisce la Regione di un patrimonio fondamentale. Tutti insieme dobbiamo lottare per salvaguardare un patrimonio come quello della trota marmorata”.
“I protagonisti sono i ragazzi -spiega il Sindaco di San Pellegrino Fausto Galizzi-: è iniziato tutto da una preoccupazione, che chi gestiva l’incubatoio non poteva più farlo. Nel 2023 si sono presentati da me Fipsas e un gruppo di ragazzi: non ci abbiamo pensato troppo e abbiamo detto subito sì. Abbiamo conosciuto un gruppo di giovani preparati, un progetto scientifico alle spalle, che merita di essere supportato e valorizzato, per questo abbiamo accettato subito questa proposta. Ai giovani va il nostro plauso: fa piacere trovare persone giovani e preparati scientificamente che hanno preso a cuore la questione!”.
“Per il mondo dell’associazionismo questa è una realtà incredibile, un gruppo di giovani di 25 anni media -spiega il Presidente dell’Associazione Pescatori di Bergamo convenzionata Fipsas Dario Tadè-. Ricordiamo ancora una volta che la federazione è una delle poche se non l’ unica riconosciuta dal Ministero dell’ ambiente in materia. E’ fondamentale un progetto di tutela del nostro territorio: salvaguardare la marmorata è un atto e un progetto grande, ambizioso, puntiamo a gestire l’ incubatoio ma con pesci di qualità. Il progetto vuole essere un punto di partenza verso una maggiore collaborazione tra il mondo della pesca nelle sue varie sfaccettature e quello scientifico. Non è un’iniziativa statica e fine a sé stessa, ma può in futuro svilupparsi in diverse direzioni, amplificando ulteriormente l’interesse per pesci che sono i veri protagonisti dei nostri bacini”.