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NUOTO PINNATO E DISABILITA': IN ACQUA SENZA BARRIERE!

Nuoto pinnato e atleti diversamente abili: una realtà in vasca concretizzatasi oramai da quasi un ventennio.

A raccontarcela è Massimiliano Popaiz, Direttore della Scuola Federale Attività Natatorie ASD Pinna Sub San Vito (PN): una piccola società divenuta oggi punto di riferimento nazionale, per questa disciplina.



“Il primo esperimento lo abbiamo avviato oltre 20anni fa, anche se personalmente l’esperienza natatoria con i disabiliinizia oltre 30 anni fa: una volta ottenuto il brevetto di assistente bagnante a 16 anni, sono stato inserito in un polo natatorio per disabili. Il contatto con questo tipo di realtà mi ha aperto un mondo, formandomi in modo importante. Il fatto che mi sia laureato in Pedagogia con indirizzo Psicologico mi ha aiutato nel perfezionare le didattiche dell'insegnamento e le strategie di coaching”.



Nasce così l’idea di far sperimentare attività natatorie poco diffuse, come il nuoto pinnato, l’apnea, la subacquea, ad atleti diversamente abili. “I piccoli passi fatti insieme a tanti amici” continua Massimiliano, “Ci hanno permesso di realizzare esperienze importanti come la creazione di una Associazione Sportiva Dilettantistica, che include atleti diversamente abili e normodotati; l’apertura di una scuola nuoto federale, la realizzazione di convegni e gare. E ancora progetti come il “Nuoto integrato” e “Uno sport solidale”, sino ad arrivare oggi, a far parte dello staff “Nazionale”.



“In Italia ci sono circa una decina società, che si dedicano al nuoto pinnato per disabili” spiega Popaiz, “Per quanto riguarda la formazione di allenatori e giudici, non si segue un percorso di formazione particolare. Viene però organizzato un collegiale: una sorta di percorso “esperienziale”, che permette da un lato di conoscere meglio le questioni inerenti gli atleti diversamene abili, dall’altro di sperimentare in modo molto concreto, la didattica natatoria con atleti “integrati”. Lo scorso anno l’iniziativa ha avuto un successo davvero inatteso, con oltre 70 partecipanti provenienti da diverse città d’Italia. Quest’anno in particolare, si svolgerà a Lignano Sabbiadoro dal 7 al 10 settembre”.



Nel nuoto pinnato per atleti diversamente abili, lo stile di nuotata, il tuffo e le virate, non hanno caratteristiche standard ma vengono confezionate su misura in base peculiarità tecniche degli atleti. Sta nella capacità dell’allenatore di individuare nuovi stili natatori, da proporre all’atleta diversamente abile e ricercare attrezzature di spinta adeguate. Gran parte dell’allenamento, viene dedicato alla parte emozionale dell’atleta, particolarmente sviluppata nei soggetti disabili. Lo staff solitamente è formato da diverse figure, suddivise tra istruttori\allenatori ma anche volontari e figure specialistiche. Nel nuoto pinnato per disabili, si inizia con le bipinne per arrivare alla monopinna. L’atleta disabile, generalmente si allena 2, 3 volte a settimana.

“Per quanto riguarda le specialità praticate” spiega Massimiliano, “la normativa fino all'anno scorso era molto restrittiva al fine di tutelare atleti tecnici e dirigenti. Quest'anno vista l’esperienza acquisita, si vedranno atleti disabili con la monopinna! Il nuoto integrato, inoltre, ha riscosso particolare attenzione anche a livello nazionale, tant’è che il progetto è stato pubblicato nel manuale per istruttori federali delle attività didattiche”.



L’attività Paralimpica viene curata dalla FIPSAS, sotto l’attenta guida del medico Federale Ferdinando Tripi. Nel 2003 è stata fatta la prima gara riconosciuta dalla federazione, ma senza dare titoli come campionato. Nel 2012 è stato istituito il primo Campionato Italiano DIFIR (…).



Massimiliano Popaiz ricorda un’esperienza particolarmente “toccante” che hai vissuto con uno dei suoi atleti: “Riguarda i componenti della famiglia Cassini quali, nonostante avessero nel paese di residenza, una piscina comunale, si sono visti rifiutare l'accesso ai corsi per la figlia di 15 anni,in quanto disabile. Cosi sentendo dell'esperienza "Pinna Sub" hanno deciso di fare circa 50 km per avviare la figlia a nuoto. La ragazza in circa tre anni di lavoro, ha avuto una crescita sportiva di altissimo livello. Oggi Valentina è una campionessa italiana di nuoto pinnato DIFIR. La sua storia e soprattutto i lunghi viaggi per permettere a Valentina di allenarsi, hanno fatto si che anche il fratello partecipasse ai corsi diventando un grande atleta ma soprattutto hanno permesso al papà Riccardo,di appassionarsi a tal punto da diventareistruttore di Nuoto Pinnato e Atleta Master. Questa la dimostrazione che con poco si può cambiare la vita di una famiglia. Oggi infatti nessuno si può permettere di dire a Valentina di non entrare in vasca. Credo che questa storia,evidenzi bene quanto lo sport possa

contribuire a migliorare la qualità della vita. Auguro ai sodalizi e ai tecnici, di sperimentare situazioni simili perché posso garantire che, l'emozione provata a veder nuotare Valentina, è al pari di vedere la medaglia d'oro al collo del proprio atleta”.



Massimiliano Popaiz ci tiene a concludere, citando un motto in cui crede fermamente: “Anzitutto occuparsi e non preoccuparsi, ma soprattutto “da soli si va veloci ma insieme si va lontani”! C’è sicuramente ancora tanto da fare. Sicuramente diffondere queste esperienze e auguro a tutti di provare le emozioni che vi ho raccontato. C’è poi da istituzionalizzare un percorso formativo, per abilitare gli istruttori di nuoto pinnato ad attivare percorsi natatori con atleti disabili.Ringrazio la federazione per avermi dato questa possibilità: essere oggi nello Staff Tecnico Nazionale, per seguire questa attività che mi da forza nel promuovere percorsi e iniziative”.



Ma il coraggio di nuotare, supera anche le barriere della piscina e a farlo sarà Riccardo Gallina, già campione di nuoto pinnato nelle gare di velocità categoria Senior S13, disabilità sensoriale (non vedente). L’atleta della RarinantesItaly Nuoto Pinnato Torino,altra società fortemente impegnata nel nuoto pinnato con i disabili, il’1 agosto sarà protagonista della traversata dello Stretto di Messina. Lo accompagneranno la figlia Elisa e 6 atlete della squadra giovanile femminile della RarinantesItaly Nuoto Pinnato Torino, allenati dal tecnico federale Roberto Francesco Peila. La RarinantesItaly Nuoto Pinnato, è la prima società di Torino a scegliere l’impresa dello Stretto, fuori dal circuito agonistico, per testimoniare il ruolo dello sport a supporto della socializzazione e a favorirne lo sviluppo per i disabili, attraverso una raccolta fondi.www.retedeldono.it/it/rarinantesitaly - www.rarinantesitalynuoto.it





Per maggiori informazioni sul nuoto pinnato e disabilità:

Massimiliano Popaiz - cell.3356094044

Facebook: Nuoto Pinnato Disabili

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Luglio 2017




Lavinia d’Ardia di Cursi



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