Ci sono voluti 87 anni perché una rivisitazione totale della norma quadro sulla pesca sportiva nelle acque interne, fatta dai pescatori sportivi per i pescatori sportivi, vedesse la luce.
Per iniziativa del Vice Presidente della Commissione Ambiente del Senato, Sen. Massimo Caleo, e di altri quindici Senatori della Repubblica, ieri mattina, a Roma, presso la sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama, è stato presentato il Disegno di Legge Quadro "PER L’ESERCIZIO DELLA PESCA DELLA FAUNA ITTICA E PER LA PROTEZIONE E LA CONSERVAZIONE DELLA FAUNA DELLE ACQUE INTERNE IN TUTTE LE ACQUE INTERNE PUBBLICHE DEL TERRITORIO NAZIONALE".
Tra le riforme proposte, la più importante, e anche la più richiesta dal mondo della pesca sportiva e ricreativa, è quella che introduce una revisione della normativa per quanto riguarda lo "status" della fauna ittica, finora giuridicamente ritenuta "res nullius". Nel nuovo testo la fauna ittica viene, invece, considerata "patrimonio indisponibile dello Stato", con evidenti conseguenze positive verso una gestione della risorsa naturale orientata non al semplice prelievo, ma alla preservazione della stessa.
Con la proposta di legge presentata, si intende superare un quadro normativo nazionale basato su una legislazione che risale molto indietro nel tempo (regio decreto n. 1604 del 1931) e connotato da una serie di provvedimenti assolutamente diseguali, e il più delle volte in contrapposizione tra loro, dovuti alla delega statale alle regioni in materia di pesca in acque interne.
Il provvedimento, quindi, si propone come un moderno quadro di riferimento, che assume una funzione di cornice atta a individuare le linee di indirizzo generali per la gestione di un'attività che rappresenta uno dei più importanti settori ricreativi in ambito nazionale. Altresì, il provvedimento si propone di valorizzare le acque interne e le loro prossimità mediante la promozione delle attività turistiche e sportive legate alla pesca, a favorire la tutela e l'educazione ambientale e la promozione territoriale, anche nell'ottica di una destagionalizzazione delle attività stesse che si intende regolamentare, creando nuove opportunità per perseguire uno sviluppo che sia integrato, condiviso e sostenibile.
Inoltre, la proposta mira a regolamentare, i procedimenti per il rilascio, la modifica e l'estinzione delle autorizzazioni, delle concessioni e dei titoli d'uso relativi alle acque pubbliche, alle aree demaniali e alle relative pertinenze, nel rispetto della legislazione statale e regionale concernente la tutela delle risorse idriche e la difesa del suolo, nonché del superiore interesse pubblico all'uso multisettoriale della risorsa a cui ciascun corso d’acqua e/o invaso è destinato, tenendo in debito conto le esigenze di sicurezza delle opere e l'incolumità pubblica.
Entrando nello specifico, la proposta di legge si compone di 22 articoli.
Gli articoli 1 e 2 contengono i principi generali e le finalità della Legge.
Gli articoli dal 3 all'8 contengono le specifiche delle attività consentite nelle acque interne italiane. Inoltre, nell’art. 3 si dà la possibilità al pescatore sportivo di attraversare i fondi privati per raggiungere la zona di pesca.
L'articolo 9 istituisce le Guide di pesca sportiva e ricreativa.
Gli articoli dal 10 al 14 contengono le modalità di concessione/gestione delle acque, della loro classificazione e degli interventi preventivi di tutela durante gli svasi.
Gli articoli dal 14 al 18 contengono le norme sulla vigilanza ittica e ambientale, gli illeciti e le sanzioni amministrative e penali comminate durante l’esercizio della pesca sportiva e ricreativa.
L'articolo 19 riguarda i ripopolamenti ittici.
L'articolo 20 istituisce l’Osservatorio Nazionale sul Bracconaggio ittico.
L'articolo 21 regola gli introiti e la destinazione dei proventi derivanti dalle licenze di pesca.
L'articolo 22 regola, infine, l'entrata in vigore della presente legge e abroga le precedenti leggi e normative di riferimento e contiene la norma di invarianza finanziaria.
Il Presidente della FIPSAS, Prof. Ugo Claudio Matteoli, a fine della conferenza stampa, ha dichiarato: “Finalmente, dopo un anno di intenso lavoro che premia l'impegno e la costanza messi in campo dalla FIPSAS e da altri protagonisti di questo percorso, come la FIOPS, proveremo a dotare i pescatori sportivi e ricreativi italiani di una legge quadro per praticare e coltivare la propria passione alieutica in acque interne con norme e regole al passo coi i tempi, avendo come priorità la tutela dell’ambiente e della fauna ittica." - e ha proseguito - "A queste nuove norme, le Regioni dovranno indubbiamente fare riferimento, adeguando e trasformando la legislazione regionale e avranno finalmente gli strumenti utili per incentivare l'attività e la pratica alieutica, valorizzando così un turismo territoriale di qualità, ma soprattutto, mettendo nelle migliori condizioni possibili i pescatori sportivi e ricreativi che si dedicano alla propria passione”.