“Storia della Piscicoltura” questo il titolo del libro presentato ieri mattina a Roma dallo scrittore e biologo Dott. Marco Radi, presso la Biblioteca Storica Nazionale dell’Agricoltura – Sala di lettura “Riccardo Bachi” – ubicata all’interno del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.
L'opera scientifica, fortemente voluta dalla Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee (FIPSAS), giunge al termine di un minuzioso lavoro di ricerca bibliografica che ha ricostruito oltre cinque secoli di storia delle pratiche di piscicoltura d’acqua dolce nel nostro paese, dagli inizi del 1500, con l’imperatore Massimiliano I, sino ad arrivare ai giorni nostri.
La giornata di confronto con l’autore, dunque, ha assolto a diverse finalità, tutte di rilevante valore: didattico-formativo, storico-ecologico e socio-economico, avendo spinto ciascuno dei presenti a riflettere sulle ragioni storiche che sottendono le condizioni in base alle quali alcune specie ittiche di acqua dolce - in particolare la trota fario (Salmo trutta trutta) o il coregone (Coregonus lavaretus) - in virtù del periodo di prima immissione, della diffusa presenza territoriale e della consolidata naturalizzazione, possano essere considerate autoctone ai sensi del DPR. 357/97.
Alla presentazione del Libro, tra gli altri, è intervenuto anche il presidente della FIPSAS, Prof. Ugo Claudio Matteoli che ne ha redatto la prefazione, il Dott. Roberto Nepomuceno dirigente responsabile della Pemac 3 - Direzione generale della pesca marittima e dell'acquacoltura, tra le cui competenze c'è anche la pesca sportiva e ricreativa, il Capo Reparto Pesca Marittima: C.V. (CP) Paolo Marzio, il Tenente Colonnello Stefano Testa, dello Stato Maggiore del Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri e il Dott. Fabio Castelli, segretario particolare del Sottosegretario Sen. Claudio Barbaro del Mase (Ministero dell'ambiente e sicurezza energetica).